Nella mia pluriennale attività di insegnante ho sperimentato che insegnare l’arte dello shiatsu e studiarla da praticante permette una reciprocità con se stessi e l’universo tutto.
L’etimologia della parola arte sembra derivi dalla radice ariana ar- che in sanscrito significa andare verso, ed in senso traslato, adattare, fare, produrre. La parola reciprocità dal latino è composta da recus indietro e procus avanti: Ciò che torna.
Quindi potremmo tradurre la pratica e lo studio dello shiatsu come l’attività che ci permette di andare verso la nostra conoscenza ritornando alla nostra vera natura attraverso l’esplicitazione dei nostri talenti.
L’andare verso l’altro è ritornare a noi stessi arricchiti della trama di condivisione che si realizza.
L’insegnamento è la possibilità di condividere la propria esperienza e, nel momento in cui là si rende, se ne colgono ulteriori sfumature e apprendimenti. Lo studio e la pratica dello shiatsu è la possibilità di relazionarsi con se stessi e con gli altri, è la capacità di agire armonicamente, è pratica all’ascolto e all’azione consapevole, è allenamento alla presenza nel tempo presente, in sintonia con i diversi piani, attraverso cui agiamo, fisico, mentale, emozionale.
Secondo la lettura degli insegnamenti della Tradizione Andina questo significa “imparare a camminare insieme all’energia vivente” e poiché l’energia vivente è abbondante intorno a noi e si esprime in tutte le innumerevoli manifestazioni e forme dell’universo, solo aprendoci alla percezione, libera dai condizionamenti e dai limiti creati dalla nostra mente, o almeno essendo consapevoli delle dinamiche attraverso cui ci muoviamo, il nostro essere può nutrirsi e manifestarsi sviluppando le sue potenzialità più elevate.
Lo shiatsu ci permette di essere insieme, è uno scambio continuo, in quanto individui singoli siamo come dei fili che per quanto resistenti non sono nulla di fronte alla forza dell’intreccio di un tessuto.
Studiare shiatsu è come accordare uno strumento, riconoscere le diverse note, imparare a modularle per ottenere la melodia in sintonia con la nostra natura, offrire un trattamento è far risuonare la melodia dell’altro, insegnare shiatsu è un po’ come essere direttore d’orchestra, far risuonare armonicamente i diversi strumenti per ottenere una melodia comune e in questo lo shiatsu diventa l’espressione della vita stessa attraverso il rispetto della differenza, dell’integrazione dell’unicità di ogni essere vivente e non vivente e della comunione di intenti in onore della vita che ci è stata data e del pianeta che ci ospita.
Buono studio e pratica dello shiatsu che siate studenti insegnanti o riceventi…buona reciprocità!
Silvana Barbieri